Quando si decide di prendere un cucciolo di Cavalier King Charles Spaniel, è importante fare una ricerca accurata per trovare un allevatore serio ed affidabile. Nonostante la recente Legge di Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la PROTEZIONE degli animali da compagnia (28/10/2010), il traffico di cuccioli continua ad essere un problema, con molti animali importati dall’est che arrivano in condizioni precarie.
Gli errori da evitare nella ricerca dell’allevamento
Spesso si sbaglia nell’impostare la ricerca dell’allevamento per due motivi principali:
- La premura di avere il prima possibile il cucciolo
- L’aspetto economico
Prezzi più bassi, clausole di sostituzione del cucciolo in caso di morte e l’idea di fare un’opera di bene adottando un cucciolo a rischio possono nascondere problemi seri. Alcune malattie e tare genetiche si manifestano solo dopo l’anno di età del cucciolo, quando denunciare non è più possibile e le spese giudiziarie di una causa sono difficili da affrontare.
L’importanza della salute nella scelta del cucciolo
Il punto di partenza nella ricerca di un cucciolo di Cavalier King deve essere la SALUTE. Ogni cane ha il diritto di nascere sano e chi li alleva deve fare di tutto per garantirlo. Anche chi compra ha le sue responsabilità: il pedigree insieme ai certificati ufficiali sulle principali malattie possono dare una garanzia sulla selezione fatta da un allevatore coscienzioso e affidabile.
Le domande da fare all’allevatore
Quando si contatta un allevatore, è importante porgli le seguenti domande e ricevere risposte esaurienti e precise:
- Il cucciolo è nato nell’allevamento?
- A che età viene ceduto?
- Seguirà la profilassi vaccinale?
- I genitori sono in allevamento e sono visibili?
- Sono stati eseguiti i controlli su cuore, occhi e rotule con certificati ufficiali FSA su entrambi i riproduttori? (I referti non devono avere più di 12 mesi)
- A che età sono stati messi in riproduzione i genitori e quante cucciolate fa la femmina in un anno?
Un buon allevatore alleva non più di 5 fattrici per razza, esclude dalla riproduzione i soggetti con patologie ereditarie o difetti, fa riprodurre ogni femmina solo una volta l’anno, frequenta le esposizioni e tiene con sé i cani anziani “in pensione”.
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